Essa deriva dalla “contredanse”, ballo francese del XVII secolo che a sua volta è un riadattamento della “country dance” (danza campestre) inglese. Negli anni questa danza subì un processo di affinamento come danza di corte e di società, fino a rappresentare il “trait-d'union” tra il minuetto (danza nobile) e il valzer settecentesco (danza popolare) spopolando fra la nobiltà francese. Infatti, nello specifico, in quella novarese i “comandi”che il capofila da al resto del “battaglione”, affinché esegua le varie figure richieste, sono impartiti in una “specie” di francese, conseguenza inevitabile dell’influenza che la dominazione normanna ha lasciato sul territorio, come dimostra soprattutto il nostro dialetto “gallo-italico” zeppo di francesismi arcaici “storpiati”. La contradanza nasce nella tradizione siciliana soprattutto per ovviare ad alcuni aspetti del difficile rapporto uomo-donna di fine ‘800: spesso era l’unico modo che un uomo ed una donna avevano per instaurare un rapporto “fisico” alla luce del sole e, nel concetto più romantico del ballo, era il momento in cui gli innamorati esprimevano i loro sentimenti alla persona amata, per poter raggiungere il cuore della “bella tra le belle”.